Da una stanza all’altra s’è propagata la loro voce straziante attraverso la lettura di brani e poesie, sottolineata da una emozionante, significativa installazione
di Anna Maria Giancarli
Non v’è dubbio che la barbarie che si perpetua sulle donne e sul loro corpo, culminando nel “femminicidio”, rappresenti un male, un dolore che si propaga sulle menti di tante altre donne che hanno lottato e lottano per la loro dignità ed il riconoscimento dell’immenso valore che l’universo femminile ha rappresentato nella storia dell’umanità per il suo cammino di civiltà.
La violenza degli uomini sulle donne viene definita in gergo politico-istituzionale ” violenza di genere” “violenza sessuale” e non “violenza maschile sulle donne”. Ovviamente per chi scrive non si tratta d’una mera questione di lessico, ma d’una cartina di tornasole che svela una mentalità diffusa che tende ad oscurare l’artefice della violenza
Il vero problema, di fatto, è la permanenza d’una cultura maschilista che riaffiora di continuo, alimentata da secoli di potere maschile sulle donne.
È opportuno chiedersi allora come possa mutare una mentalità così radicata se non viene messa in discussione, smascherata e addirittura neanche nominata.
Ogni “femminicidio”, si sa bene, viene preceduto da tante violenze maschili, perpetrate soprattutto in casa, nei luoghi di lavoro, sulle strade, quindi in privato e in pubblico.
Il “femminicidio”, pertanto, mette in evidenza un intero sistema sociale che in troppi casi, tuttora, favorisce la sottomissione delle donne in contesti caratterizzati da colpevole indifferenza o addirittura da condivisione silenziosa
Nello stesso tempo, è imprescindibile evidenziare l’avanzamento della condizione femminile prodotto “dalla metà del cielo”, diffuso nella parte più civile della società.
Le donne, negli ultimi decenni, attraverso le loro lotte, hanno operato una rivoluzione pacifica, ottenendo anche importanti leggi (divorzio, aborto, cancellazione del delitto d’onore, nuovo diritto di famiglia, legge contro la violenza maschile sulle donne,diritti sul lavoro etc.) che vanno difese da continui tentativi di ritorno indietro.
Molte di loro sono divenute protagoniste del loro destino e delle loro libertà, generando un significativo miglioramento dell’intero Paese. Ecco perché ogni “femminicidio” ed ogni violenza maschile su di esse, sono ancor più intollerabili e chiamano tutti e tutte ad una doverosa presa di coscienza, oltre che ad una immediata assunzione di responsabilità contro i rapporti squilibrati fra i sessi che portano i maschi fino all’omicidio.
All’interno di queste riflessioni sullo stato delle cose, all’Aquila, il 24 novembre 2019, presso il “Palazzetto dei Nobili”, le poete Marilena Ferrone, Maria Silvia Reversi, Anna Maria Giancarli, e l’artista Lea Contestabile, hanno organizzato una manifestazione multimediale, per evidenziare, senza ipocrite coperture, la realtà violenta che ancora vivono troppe donne in tutto il mondo.
Slides
Attraverso un serrato dialogo tra poesie e realizzazioni visive, lo sguardo s’è allargato alla tragica situazione, presente in tanti paesi, delle “spose bambine”.
Da una stanza all’altra s’è propagata la loro voce straziante attraverso la lettura di brani e poesie, sottolineata da una emozionante, significativa installazione.
Il percorso creativo, ideato per un coinvolgimento attivo del pubblico, ha inteso illuminare ed emozionare le menti dei presenti chiamandoli ad una indilazionabile presa di coscienza. L’incontro è terminato con interventi appassionati, anche istituzionali, e, con un coinvolgente dibattito che ha evidenziato l’urgenza di affrontare un problema sociale che vede in prima linea le donne ma che chiama alla risoluzione l’intera società.
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Alcune poesie tratte dal Reading
MARILENA FERRONE
SE TU MI AMASSI
Se tu mi amassi
senza conoscere
per muta intuizione delle braccia
per intenzione nelle mani spese
ad accudire
su questo pendio il vento troverebbe fronde
Ma lenta e inesorabile
è la deriva dell’anima
arranca
sulla via dolorosa
e crolla sotto il peso dell’insondabile
Se tu chiamassi il mio nome
se d’improvviso
in questo andare e cadere
tu scoprissi la piega dell’amore
in questa ora muta e finita !
Ma la pena è già un coltello piantato
quando dentro ….. l’insalvabile
ha odore di nubi e cielo scuro
e il sangue si ferma
arreso
nelle vene
LE DONNE RUBATE
(per la piccola Yara)
Cambia l’ora ed il passo
dopo la siepe
ripara l’avidezza del tempo
un mattino freddo
calugina sulla corteccia del tiglio
E s’alza l’aria
dove fioriscono sterpi
e piovono stortezze
Un dolore dannevole disfoglia il cielo
e sfronda piccole mani
E la morte riconsegna le stelle
e le donne rubate
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ANNA MARIA GIANCARLI
CORPO DI DONNA
Corpo di donna violato
rigida bambola / feticcio bianco
respiro lento nel corpo stanco
femmineo fiore straziato.
Corpo di donna / di frutti generoso
sorgente di pensiero / corpo corroso
da colpi massacrato
da cicatrici ricamato.
Corpo di donna / corpo di coscienza
cammino duro tanta sapienza
corpo di libertà / non di possesso
crimini maschili / di malato sesso.
Corpo fremente di sorella azzurrato
livido corpo inanimato
corpo di voce effondi grida
contro una morte così inaudita.
Corpo di donna fabulato
astro baricentro mappa creato
d’incanto fascinato
da vili mani oltraggiato.
Corpo di parola
accendi l’urlo della memoria
sfavilla al tuo fianco la nostra storia.
SI SCOLORA IL CIELO
A giorni alterni il bollettino delle morti/
donne nelle stanze della violenza
mostrano bocche cucite
all’angelo della verità.
Poi/con pazienza/dipanano il filo intriso
di sangue tra i fori aperti dall’ago acuminato.
Allora impallidiscono le rose rosse/gli uccelli
diventano muti/si scolora il cielo/
si ferma il respiro del tempo/
nel silenzio il suono di fiori di vita straziati.
***
MARIA SILVIA REVERSI
EVA E PANDORA
EVA PANDORA ED ALTRE
STESSA LA STORIA.
SORELLE MIE
ESSERI PENSANTI
DONNE FEMMINE E MADRI
NUDE PUREZZE PLASTICHE
E AMMALIANTI
COME LE ROSE AULENTI
CHE SONO SENZA COLPA.
LE CALZE ARCOBALENO
IMPOSTE PER SOLLAZZO
LA MANTELLINA
CHE SA DI PIPISTRELLO
LE CHIOME SVOLAZZANTI.
IN TANDEM COL MALIGNO
CHE POSSIEDE AVVINCHIATO
L’AZZURROGNOLO CORPO
SOVRAPPOSTO.
E LO STUPORE DEI GESTI
NON VOLUTI
INDOTTI A FORZA
DALLA STORIA
BUGIARDA E INGANNATRICE
POLITICA AGLI ALBORI
DI MUSCOLI POTENTI.
PREPOTENTI
SOLO PROTESI
A CONQUISTAR POTERE
SORELLE MIE.
SONO INTATTA DA SEMPRE
Il filo si è spezzato
per sempre
ho tessuto di pensieri una tela
per catturare logiche in volo.
Ho immerso questa anima
nel tramonto infuocato
e incenerito è rimasto
l’ultimo bacio.
Non c’è più eco
che torni ai miei sospiri
e la pelle più non s’increspa
di brividi la notte.
Sono intatta
da sempre
ho smascherato
lo scorrere del tempo.
Il bianco il nero
la notte il giorno
l’odio l’amore
tutto si è fuso
nell’unica essenza.
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