Primo numero (autunno 2013) della rivista ZRAlt!

EDITORIALE

2014-06-17T17:07:00+01:00ZRAlt! n. 1 - Estate 2013|

ZRAlt! ovvero “Zona Rossa Alt!” (traducibile con il semi-acronimo RZAlt!, “Red Zone Alt!”).

I drammi, anzi le tragedie che stanno dietro quel divieto, sono state amaramente sperimentate in tutto il mondo da milioni e milioni di persone. A causa di catastrofi naturali, ambientali, civili (guerre, fame ed epidemie) e, soprattutto, psichiche. Paura, smarrimento e la martellante domanda del “quando sarà tolta quella maledetta scritta-icona?” costituiscono gli ingredienti principali di equilibri individuali o collettivi bruscamente interrotti il più delle volte in una manciata di secondi. Alla stregua di quanto avvenuto nei tempi più recenti con i terremoti di L’Aquila ed Emilia Romagna, Haiti o dello tsunami giapponese. Come reagire, o meglio, come hanno reagito i singoli e intere comunità alla devastazione esistenziale subita con l’inesorabile conta […]

AQUILABRUZZO TENDATELIER

2014-02-13T18:50:33+01:00ZRAlt! n. 1 - Estate 2013|

Una tenda del colore e due opere di dimensioni monumentali per l’Aquila ferita

Cronistoria di un irripetibile evento performativo. (L’Aquila, Tendopoli di Centi-Colella, 25 giugno / 12 luglio 2009)

di Antonio Gasbarrini

Fine maggio-24 giugno 2009

Era venuta a trovarmi, alla fine di maggio, nell’albergo della costa dove dimoravo dall’8 aprile insieme ad un centinaio di esiliati aquilani. Della pittrice pescarese Anna Seccia sto parlando. «Dobbiamo fare qualcosa per gli artisti e gli altri aquilani che si trovano nelle tendopoli». […]

DALLE 3.31 ALLE 3.33

2014-02-13T18:50:12+01:00ZRAlt! n. 1 - Estate 2013|

Il prima e il poi degli artisti aquilani dopo il terremoto delle 3.32

di Antonio Gasbarrini

Due soli minuti hanno sradicato e imbrogliato le vite di circa 70.000 aquilani. Nel velocissimo baluginamento di 120 secondi, la storia plurisecolare dell’intera città dell’Aquila (fondata nel 1254, subito dopo rasa al suolo da Manfredi cinque anni dopo, nuovamente riedificata nel 1266) è stata ridotta in cumuli e cumuli di macerie, che sono ancora tutte lì, imbrattate di grida, polvere e sangue.  […]

LA PAROLA CHE RICOSTRUISCE

2014-02-13T18:50:01+01:00ZRAlt! n. 1 - Estate 2013|

(poeti italiani per L’Aquila)

di Anna Maria Giancarli 

Sotto una coltre di polvere bianca, sotto le macerie della città distrutta, rischia di sprofondare, in una tragica dimensione, anche l’identità d’una popolazione che, fino alle 3,32 del 6 Aprile 2009, portava nella mente e nel cuore le prestigiose architetture e le ricchezze artistiche e culturali, in essa sedimentate, durante secoli di feconda storia sociale.  […]

LA PERCEZIONE MEDIATICA DELLE CATASTROFI

2014-02-13T18:49:53+01:00ZRAlt! n. 1 - Estate 2013|

Popolo e politica in internet: dalle estetiche al “sentire” con la Tc (Teoria delle Catastrofi”) – Prima parte

di Giuseppe Siano

I modelli, o i parametri, con cui percepiamo e misuriamo l’ambiente che ci circonda sono cambiati, e, con essi, anche il modo di comprendere logicamente o “sentire” una tragedia e un evento catastrofico.

[…]

SCHOLA

2014-02-13T18:49:44+01:00ZRAlt! n. 1 - Estate 2013|

La frantumata memoria proustiana in un lancinante filmato

di Antonio Picariello

La   teoria delle catastrofi di  René Thom degli anni Sessanta entrata  nella  prassi accademica italiana negli anni Settanta, portava  speranza e illusione indicando il pensiero scientifico come elemento da poter applicare alla soluzione di ogni problema, compreso quello dei terremoti. Poi però la catastrofe in Irpinia, quella molisana e successivamente  quelle abruzzese ed emiliana, hanno dichiarato concretamente che le catastrofi non sono solo un problema di struttura, ma una qualità relativa alla  coscienza  umana. […]

L’AQUILA 5 MAGGIO 2013: ELLA FU

2014-02-13T18:49:33+01:00ZRAlt! n. 1 - Estate 2013|

Per gli storici dell’arte L’Aquila è una tragedia italiana

Il 5 maggio 2013   all’Aquila 1000 storici dell’arte hanno chiesto una «ricostruzione civile» per la città martire del patrimonio artistico europeo. Questo il documento finale, che è stato anche consegnato al ministro Bray, presente per tutta la giornata.

«Gli storici dell’arte riuniti all’Aquila oggi, 5 maggio 2013, intendono scuotere con forza tutte le istituzioni e ogni cittadino italiano. Vogliamo ricordare che non ha paragone al mondo la tragedia di un simile centro monumentale abitato che ancora giaccia distrutto, a quattro anni dal terremoto che l’ha devastato e a quattro anni dalle scelte politiche che l’hanno condannato a una seconda morte.

La prima cosa che vogliamo dire è che l’Aquila è una tragedia italiana, non un […]

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