Casa d’Autore vuole offrire uno spazio di serenità e di riflessione, un nido per il pensiero e il cuore: tutti gli artisti o gli scienziati che vorranno usufruirne, potranno farlo, ospitati gratuitamente in cambio di un dono (una poesia, un racconto, un dipinto, una pagina delle loro ricerche) che sarà poi conservato nella Casa

di Massimo Pamio

Una casa è un luogo di approdo, dove l’uomo può esercitare un dominio privato, personale, libero da condizionamenti, in cui può rivelarsi a se stesso, come ai propri sogni.
Casa d’Autore è un progetto cullato e accarezzato per lunghi anni, dovuto all’innamoramento per un paesaggio ancora non sfregiato dalla mano dell’uomo, paesaggio fedele al respiro medioevale, al soffiare libero del vento fra le fronde, al fluire possente delle nitide acque del fiume, all’intenso favoloso sprigionarsi del profumo di mandorle, al pullulare notturno di stelle che trapuntano il firmamento, un paesaggio orgoglioso di esprimere tutta la sua suggestione e un rassicurante silenzio che permette, a immaginazioni fertili, di avvertire il risuonare degli antichi passi dei sandali di un Santo, e tra le dolci colline e i lontani monti attorno alla Valle del Tirino, di percepire, per magico incantamento, il sortilegio che sospende il tempo e lo spazio confusi in una dolcissima bellezza, laddove, lievemente aperta, emerge, mimetizzata nell’alveo di una verde madre natura, la bianca ala di roccia di Capestrano, rilievo di case di pietra incastonate con decoro, dignità, e immenso pudore nella morbida corona di seni che la circondano, la custodiscono, la proteggono.

 

Concretizzato sogno di una vita all’insegna della devozione all’amore, alla professione della pace, all’esercizio della poesia, allo studio dell’arte e della scienza, Casa d’Autore vuole offrire uno spazio di serenità e di riflessione, un nido per il pensiero e il cuore: tutti gli artisti o gli scienziati che vorranno usufruirne, potranno farlo, ospitati gratuitamente in cambio di un dono (una poesia, un racconto, un dipinto, una pagina delle loro ricerche) che sarà poi conservato nella casa.

Casa d’Autore, ideata da Massimo e Pina Pamio, casa museo volta ad annunciare uno stile diverso, personale, autenticamente singolare e forse anche bizzarro e capriccioso, ha sede in un luogo sacro, rifugio dell’anima, Capestrano, luogo d’elezione, forse perché vi è sinceramente possibile esprimere e apertamente dichiarare la speranza di un maggiore avvicinamento all’Amore Universale, inteso come una sovrascrittura delle sminuenti categorie dello spaziotempo, Amore che collega tutte le cose del mondo in una sola Verità.

Nella casa sono conservate numerose foto (soprattutto in bianco e nero) di poeti, artisti, uomini e donne di pace, scienziati. All’ingresso si ricordano scrittori che hanno lasciato un segno nella letteratura ma sono oggi quasi dimenticati o rischiano di esserlo (Rita Ciprelli, Dino Di Leo, Marco Tornar), sono esposti quadri, opere, documenti, un leggìo in cartone pressato con il simbolo della rosa dei venti, opera-dono del regista Sabatino Ciocca.

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Sulle scale, una poesia di Massimo Pamio e accanto foto di poeti, con loro testi autografi incorniciati. Nel primo piano, nella cucina, sopra il lavabo e il forno, spicca un’enorme bocca; su una parete divisoria si conservano l’autoritratto futurista di Corrado Govoni e testi di Zizek, Augé, Adonis, Takano, ma soprattutto la frase di Aleksandar Hemon: “Tutte le vite che potremmo vivere, tutte le persone che non conosceremo mai, o che non saremo, sono ovunque. È questo il mondo”; procedendo, si entra nel soggiorno, la “Cappella Sistina” della casa, dove spiccano 60 foto in bianco e nero di poeti, ciascuna foto contenente un aforisma sul senso della poesia. Più avanti, ritratti di uomini di pace, documenti vari, testi, manoscritti. Il percorso continua con spunti, sorprese, immagini, dipinti, installazioni.

Nel piano superiore la “vita a volo d’uccello” di Remo Remotti; altre trovate nelle stanze da letto.

Infine il terrazzo, la vista su Capestrano e sul Castello Piccolomini, su Capodacqua e sulla valle del Tirino: qui si raggiunge l’apice della bellezza, il respiro si sospende a tanta apparizione e si comprende il valore del rispetto per la Natura, per la Madre Terra, per il Cielo e le Acque.

Rispettare il Paesaggio è rispettare il proprio sguardo, la bellezza che si conserva in noi (l’anelito alla serenità interiore diviene realtà).

Sul terrazzo forse si comprende ancor di più il senso di Casa d’Autore, il perché di un viaggio da compiere negli scritti, nei desideri, nelle vite degli uomini che sotto le forme dell’arte, della ricerca, della battaglia per la difesa dei valori più alti dell’umanità, lasciano emergere la loro complessa tensione di vivere e la loro saggezza, il loro appartenere al Creato meraviglioso che ci circonda e di cui dovremmo essere custodi più attenti.