Nel sotterraneo clandestino cercare di correggere il mondo, disarmare le trappole di un linguaggio destinato al supplizio e scrivere insieme al vento sentieri di nuvole
di Eva Rachele Grassi
«La conoscenza … non è una serie di teorie in sé coerenti che convergono verso una concezione ideale,
non è un approccio ideale, non è un approccio graduale alla verità.
E’ piuttosto un oceano, sempre crescente, di alternative reciprocamente incompatibili
(e forse anche incommensurabili): ogni singola teoria, ogni favola, ogni mito
che fanno parte di questa collezione costringono le altre ad una maggiore articolazione,
e tutte contribuiscono, attraverso questo processo di competizione,
allo sviluppo della nostra coscienza…»
K. Feyerabend –Contro il metodo
Nient’altro che un esercizio…. quello di abitare il mondo …. come un terzo incluso….
Tra grazia e emancipazione …
Tra progresso e contraddizione…
Tra identità e non-identità…
In una visione quantica del “reale”.
Per una filosofia della libertà e della tolleranza.
Verso il dissolvimento delle barriere mentali.
Verso una comprensione simultanea dei molteplici livelli di realtà.
Fino a giungere all’incontro del “tiers caché”, il custode del segreto irremovibile,
unico presupposto possibile della generosità e della dignità umana .
Senza questo terzo … tutto è cenere…autodistruzione … come direbbe Stéphane Lupasco.
? E allora … per un’autentica forza conciliatrice …«neti neti» (1) … né questo né quello… ¿
Ri-conoscere l’eco dell’inespresso…
…quel brivido che non inganna…
…quell’interstizio… che si s-vela
…anche se molto spesso …per impazienza…distogliamo lo sguardo … proprio quando sta per
manifestarsi…
…Ma anche nell’ostinato oblio dei sogni … quel fragile contatto con le multiple dimore …
…si accumula… disordinato e frenetico… su questi fogli… in un brusio di Voci insistenti…
…nient’altro che carillons di silenzio…
…esiliate e brumose visioni…
…Accenni d’armonia tra un uniforme ostile al diverso e un diverso allergico all’uguale…
In una danza che trans-figura gli imposti labirinti…
Dall’essere di superficie all’Abitante Occulto, su questa scena d’Attesa e di Ri-Creazione,
at-traversare la parola…osare balbettii…al di là della parola …
Fino a rinversare la propria fisionomia
Fino a rendersi lontan…i
E cullati da questo balbettio aurorale, nel silenzio della stanza segreta, celebrare l’apparizione, sonora e visiva, di questo sussulto verso «le fondamenta in alto».
Registratori, traduttori, trasmettitori, in conversazione intima coll’Ir-realizzato, seguire il filo brillante, proteggere i sentieri di luce, tessere un’opera inviolata, affinare le lance scintillanti, scolpire i gradini grazie ai quali raggiungere… le Età dell’Intuizione…
Ed allora… nelle molteplici messe in scena contemporanee…per ri-unire ciò che è stato diviso con la forza e vivere l’ambivalenza del sacro tra rifiuto e richiamo…sop-portare il sospetto di una cultura indifferente e mediocre, costretta a confrontarsi con le culture, cosiddette minoritarie,
portatrici di valori “altri”, e irriducibili, soprattutto, al mercantilismo generale della vita… e all’assoggettamento progressivo degli individui…
Rendere possibile di rendersi impercettibili / non riconoscibili in quanto identità socialmente costituite… abitando dei luoghi ambigui… lasciando delle tracce impre- viste… nient’altro che un istante…
Luoghi strani, singolari, molteplici, mobili, in “situazione penetrabile”, in movimento imprevedibile che interrogano interrogandosi.
Zone-non zone, atteggiamenti, azioni… aperture, alla stessa erranza, anche con qualcosa di ciarlatano, dall’ardente pazienza, di fronte agli incubi, le opache dicerie dei predicatori della necessità assoluta…
R-esistenze «comuni» dinanzi alla rassegnazione isolata.
Com-promessi … e penetrati da questa esigenza di conoscer(si) che rende sospettosi e, dunque, sospetti… e che consegna “ai pensieri il loro viale di sogni”.
Un tipo di destino in un elemento transitorio.
Che sventa lo scandalo dell'”arrivismo”, delle “astuzie”, delle “ricette”.
Che aspira a mettere in movimento ciò che é immobile, contestare l’incontestabile,
intorpidire per ridestare…
Giocare coi contenuti… per negarli e/o ri-crearli ; nonostante il malessere suscitato dalla contraddizione… tuttavia… preludio di reminiscenza…
Nel sotterraneo clandestino cercare di correggere il mondo, disarmare le trappole di un linguaggio destinato al supplizio e scrivere insieme al vento sentieri di nuvole … divergenti, convergenti, paralleli e … vertiginosi. Su brane d’u-cronia…pensare il paradosso.
Abitanti e abitazioni dell’im-mutabile interrogativo…tentare, attraverso un salto quantico, ri-scritture sottili di silenzi sovrumani, «piccole lune», vibrazioni luminose di ragnatele invisibili.
Per il momento solo stanze nude, spoglie e fredde… ma … con un calore in nuce ancora tutto da scoprire…
«Lucid(I)(E)TÀ» dimentiche ritornano alle quotidianità dell’incubo…
…Con gli occhi di Métis…sorgono da amari deserti magiche melodie inconsapevoli «impromptues»
Ri-consacrare Ri-comporre…Simboli, Linguaggi
Le dehors…le dedans…
La loro opposizione diventa alienazione ed ostilità e si vela di aggressività
Espansione d’Essere …Che la vita trattiene Che la prudenza frena Già a partire da questo istante “atemporale” avvertiamo come un brivido…. un’incrinatura che … silenziosamente …
si amplifica
Una separazione che quasi inghiotte la vera vita per installarci perfidamente nella separazione specialistica.
Da questo momento ciò che c’era di più prezioso nel nostro essere, lo deleghiamo ad altri…
Ed é da lì che inizia… questa nostalgia…
Allora, in squisite intimità, sfiorati dalle « sete dell’ombra »… far sorgere qualcosa come una cicatrice… che fa esplodere la pelle del testo, dell’azione, dell’evento…per rendere possibili altri effetti di verità.
In questo modo, forse, le nostre coscienze frammentate, e che vivono nella dimensione dell’ordine esplicito, potrebbero restituire alla dimensione dell’ordine implicito l’essenza di ciò che hanno sperimentato nel loro regno apparentemente limitato.
Per compiere l’evento incompiuto delle loro nascite…
Nella schiuma di questa
zona-frontiera
…nessuna mappa disponibile…
Solo tendaggi oscuri…Labili passaggi che si sigillano violentemente
e senza fine si schiudono
Fino a rendere mutevole l’inviolabile
Perché la luce non si annoia Non ha dimenticato le sue ali
E… in questa con-FUSIONE ogni cosa sembra talmente Ov-VIA
Anche se il detective continua a sembrare il colpevole
…A L L O R A…
¡ ¿
D
o
v’
è
l’
usc
ita
⸮ !
«On m’disait tu comprendras plus tard, tu comprendras plus tard
Tu comprendras plus tard mais on est plus tard et je comprends pas »
Bigflo & Oli –Plus tard
(1) ‘Brihadaranyaka Upanishad’ 2, 3, 6
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