EDITORIALE

2018-12-10T10:19:10+01:00ZRAlt! n. 21 – Estate 2018|

Anche questa volta ce l’abbiamo fatta a girare la pagina del V anno di vita di ZRAlt! per inoltrarci in quella del VI. Le difficoltà già incontrate e quelle che verranno per continuare a garantire la sua messa on line trimestrale, non ci spaventano. Le affronteremo e le supereremo di volta in volta come abbiamo fatto sino ad oggi. Contando esclusivamente sulle nostre resilienti energie e quelle empatiche delle decine e decine di collaboratori che ne hanno garantito la sua indovinata struttura grafica e contenutistica per quanto riguarda le problematiche affrontate e proposte ai crescenti lettori all’insegna di una costante interdisciplinarità soggiacente alla sua monotematica parola d’ordine “Catastrofe&Creatività”.

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LIU XIA: Sulla fotografia dei diritti umani

2018-11-26T12:33:16+01:00ZRAlt! n. 21 – Estate 2018|

L’immaginario fotografico di Liu Xia si accorda alla filosofia dell’esistenza liberata dalle camicie di forza dell’ideologia e dai deliri di onnipotenza del totalitarismo

di Pino Bertelli

“Come piedistallo avrete un letamaio e come tribuna un armamentario di tortura.
Non sarete degni che di una gloria lebbrosa e di una corona di sputi”.

E.M. Cioran

“Il diritto di avere diritti, o il diritto di ogni individuo ad appartenere all’umanità,
dovrebbe essere garantito dall’umanità stessa”.

Hannah Arendt

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TRASCRIVERE IN UN MURALES L’INTERO ROMANZO SILONIANO DI Fontamara

2018-11-30T16:56:54+01:00ZRAlt! n. 21 – Estate 2018|

La corale epopea  dei cafoni marsicani, approdata con tutta la sua forza evocativa su quella immensa parete metamorfizzata da Alleg e dalle altre due co-autrici in una monopagina dell’intero romanzo, rivive così con tutta la sua intatta energia fabulatoria

di Antonio Gasbarrini

Nel continuo farsi e disfarsi della viva lingua dell’arte, anche le parole atte a designare uno stile, una tecnica,

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“CYBERDADA: ART-CULTURE AND SOCIETY”

2018-11-30T16:59:48+01:00ZRAlt! n. 21 – Estate 2018|

Dalla gloria, traccia dell’artista dell’arte moderna delle avanguardie storiche, all’odierna celebrità per tutti e a tutti i costi dell’uomo qualunque?

di Ermanno  Senatore

La telerealtà é diventata realtà?
Gli ultimi ”avatars”dell’arte detta ‘contemporanea’, il grado zero ultimo della “banalità”?
O piuttosto, tra l’uno e l’altro, non ci sono sempre state delle ambiguità?

Duchamp, Warhol, Perec, Dubuffet, icone della modernità, non sono stati il canto del cigno dell’ordinario, filosofia della vita quotidiana… (ah! Henry Lefevbre), un aggiornamento del ‘banale’?

Non é stato Roland Barthes, nel suo tempo, che ha dichiarato la morte dell’autore onnisciente! Come é possibile che il culto del banale che fu una lotta poetica, una guerriglia artistica di critica sociale e culturale verso le istituzioni, si sia diluita sui nuovi mondi virtuali reali?

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PÊLE-MÊLE (Racconto ellittico e denarrativo)

2019-05-08T17:16:11+01:00ZRAlt! n. 21 – Estate 2018|

I cecchini odiatori compulsivi h. 24 sono la prova provata che la natura dell’anthropos è irrimediabilmente guasta, fetida, nauseabonda… è la natura dell’ommo ’e mmerda (Thomas Hobbes lo aveva capito benissimo)

di Marco Palladini

Everyday, everyday, everyday / Everyday I write the book”. Lo scrittore Silvio Cocheo, al volante della sua Opel Adam Rocks rossa col tettuccio nero, canticchia il brano di Elvis Costello e intanto pensa appunto al prossimo libro da scrivere, riguardo a cui sta elaborando da qualche settimana alcuni cartigli preparatori.

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DAL “BE HIPPY” AL “BE YOURSELFIE” POP REVOLUTION ART

2018-12-04T19:10:54+01:00ZRAlt! n. 21 – Estate 2018|

Oggi ognuno può fare tutto, essere produttore e consumatore del suo stesso prodotto. E tutto questo grazie all’intuizione di un vetrinista, un pubblicitario di origini cecoslovacche

di Marco Fioramanti

La mia carriera di occupatore di facoltà, iniziata precocemente
nel 1962 quando, insieme a Vanna Fraticelli, Roberto Perris ed
Edgardo Pellegrini demmo inizio, quattro in tutto, a una occupazione
della facoltà di Architettura di Roma, che poi durò quarantacinque

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IL TEMPO ALLO SPECCHIO. Ovvero come convertire la visione del cosmo da 2 a 3D stereo

2018-11-30T16:44:17+01:00ZRAlt! n. 21 – Estate 2018|

La stereo-conversione è dunque, la tecnica più complicata e sofisticata, ma anche la più affascinante nel campo delle arti visive

di Roberto Soldati

Non ci si lasci suggestionare dai mille più mille artefatti che trovate nel Web, sorprendenti e spettacolari quanto volete. Altamente formativi, ma che hanno il sapore del gadget in questo Mondo-gadget dove lo spettacolo basta ad appagare chi si accontenta.

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FLUSSI (Licia Galizia, Michelangelo Lupone e Laura Bianchini)

2018-11-30T16:46:29+01:00ZRAlt! n. 21 – Estate 2018|

L’andamento della mostra è costruito sulla contrapposizione tra superfici piane e curve, suoni gravi e acuti, che si rincorrono tra le pareti della galleria sotto forma di vibrazioni e deviazioni

di Isabella Indolfi

Spazio e tempo, scultura e musica, onde plastiche e sonore. Arte liquida, fatta di intrecci disciplinari, dimensioni percettive e curve sinusoidali, questi sono gli elementi che compongono la mostra FLUSSI.

Protagoniste sono le sculture di Licia Galizia, artista abruzzese che dagli inizi degli anni ’90 si muove tra forma e materia con abile manualità e senso dell’equilibrio.

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FRANÇOIS TRUFFAUT – “LE GAMBE DELLE DONNE SONO COMPASSI CHE MISURANO IL MONDO”. LA GEOGRAFIA È TUTTO

2018-11-30T16:53:03+01:00ZRAlt! n. 21 – Estate 2018|

Gli uomini non riescono più a desiderare l’“amare” e l’arte si è fatta frigida promovendo continuamente sterilità per il semplice movente espresso dalla sofferenza del pianeta

di Antonio Picariello

 Ho deciso di scrivere questo racconto saggistico sulle modalità del testo orientale “Le mille e una notte” (in arabo: Alflailawalaila) nel tentativo di innescare una sorta di passeggiata rituale (Eco direbbe  nei testi narrativi) nelle vocazioni disperse della geografia “bella”. Il pianeta ha perso il suo dolce carattere d’amore per l’umanità.

Il compasso continua a esercitare la sua funzione geometrica: da un  punto nasce un cerchio. Ecco la perfezione.Quando Truffaut traduce questa perfezione nella bellezza della femminilità, il pianeta si riappropria del suo senso universale di unico luogo della vita riconosciuto dalla ragione.

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