EDITORIALE
Dimenticare è molto più facile, nel vissuto di ognuno di noi, che ricordare. Soprattutto se sono le tragedie, individuali o collettive, a sottolineare quella inconfutabile assurdità dell’esistere (ammutolente divorzio tra noi e l’ostinato silenzio dell’universo alle nostre inutili domande), così ben indagata nei tanti scritti di un Albert Camus. Nonostante la sua pessimistica, sostanzialmente nichilistica visione della vita e del “mondo fisico terrestre”, con l’azzeramento della parola speranza, la “Creazione senza domani” (uno dei suoi saggi inclusi ne “Il mito di Sisifo”, pubblicato nel 1942 e cioè durante la fosca, assassina temperie dis/umana della Shoah), offre ancora, al lettore di oggi, più di uno spunto di riflessione sul destino di “una creazione assurda” a cui lo scrittore chiede, comunque, di essere sintonizzata sulla triade […]