La frantumata memoria proustiana in un lancinante filmato

di Antonio Picariello

La   teoria delle catastrofi di  René Thom degli anni Sessanta entrata  nella  prassi accademica italiana negli anni Settanta, portava  speranza e illusione indicando il pensiero scientifico come elemento da poter applicare alla soluzione di ogni problema, compreso quello dei terremoti. Poi però la catastrofe in Irpinia, quella molisana e successivamente  quelle abruzzese ed emiliana, hanno dichiarato concretamente che le catastrofi non sono solo un problema di struttura, ma una qualità relativa alla  coscienza  umana.

Se il danno di un terremoto è per molti l’idea di una perdita, per altri è l’occasione di un guadagno.

Schola è una mia necessità di imitare  la regola dantesca  che vuole gli inumani (la bramosia dell’arricchimento e del potere) all’inferno e l’amore, qualunque amore, vicino a Dio.

Schola è una  memoria archetipa della scuola, una memoria che appartiene ad un’alta percentuale di umanità scolastica ed  è un documento della anamnesi italiana.

I terremoti cambiano il paesaggio e le forme, modificano i comportamenti sociali, ma non possono cancellare i volti dei maestri e delle maestre, non possono modificare l’imprinting dei gesti dei giochi e dell’apprendimento al linguaggio.

La rivoluzione industriale delle penne Bic, i  quaderni, le cartelle, l’insegnamento della scrittura e l’infanzia scolastica sono modelli applicati dell’esistenzialismo (del postmodernismo e del post-strutturalismo) e. nessun potere  potrà mai modificarli.

La memoria degli scolari irpini, molisani abruzzesi o emiliani può ri/trovare nel video Schola  un riscatto contro la catastrofe, un referente che annuncia il pericolo. Dietro il cambiamento o la mutazione urbanistica e architettonica, c’è la perdita dei punti di riferimento della nostra identità ed è, dovrebbe essere,  nel rispetto di questa memoria che si costruiscono nuove città e nuove architetture ed è questo che Schola vuole rimettere al mondo.

Un semplice messaggio agli  amici per ricaricarli nella ricerca della  qualità  della vita.