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LA COMUNICAZIONE MASSMEDIATICA E L’EMERGENZA: IL CASO 6 APRILE

2016-12-05T23:33:04+01:00ZRAlt! n. 13 - Estate 2016|

Nel caso del sisma dell’Aquila, le colpevoli insipienze e inadeguatezze della classe dirigente nel suo complesso (dalla Commissione Grandi Rischi all’amministrazione regionale e comunale) hanno determinato danni a catena all’ingranaggio della comunicazione

di Angelo De Nicola

«C’è ancora qualcuno vivo all’Aquila». È il testo, nella sua sconvolgente drammaticità, del primo “cinguettio” lanciato appena qualche minuto dopo la scossa delle 3.32 che, la notte del 6 aprile del 2009, ha sconvolto L’Aquila. Nell’era della comunicazione, appare scontato che Twitter abbia battuto sul tempo tutti gli altri mezzi d’informazione dando, per primo, la notizia di un terremoto che, fin da subito, è apparso come un big one. […]

VIAREGGIO: COME RACCONTARE UNA DELLE TANTE STRAGI DI STATO ITALIANE?

2016-12-05T15:57:23+01:00ZRAlt! n. 13 - Estate 2016|

Intanto, davanti al procuratore Guariniello, si alternano i parenti delle vittime di tanti italici disastri, la Moby Prince, la torre nel porto di Genova, Casale Monferrato per l’amianto, l’Ilva di Taranto, L’Aquila e S. Giuliano di Puglia, per il terremoto

di Ilaria Carosi

L’odore del mare, ad un tratto, mi è entrato nelle narici, l’ho sentito distintamente, anche se non lo vedevo. Lo intuisci, il mare, non soltanto perché lo sai. Lo intuisci dalle caratteristiche di alcune persiane, dalle case basse e colorate, dalle biciclette, dai pantaloncini e dalle ciabatte, dal modo di vestire delle persone, quelle che hanno il costume “sotto”, il mollettone in testa e […]

LA TUTELA DELLA SALUTE MENTALE CON IL FESTIVAL NAZIONALE DELLA CREATIVITÀ

2016-12-05T15:53:51+01:00ZRAlt! n. 13 - Estate 2016|

La creatività è tutto, in quanto mezzo più completo e complesso per rapportarsi con le parti più profonde e rappresentative delle nostre vite e renderle visibili, non solo a noi stessi

di Patryk Kalinski

Parlando, quasi tutti e quasi sempre, non si pone attenzione alle parole utilizzate, al loro significato: la vita scinde dalla poesia del quotidiano; l’oblio del senso.

Non capendo la loro singola importanza, oltre a quella del significante, la comunicazione è resa inefficace. Cosi, non per delle idee, arrivano le discolpe, i litigi sulla potestà della ragione, il turpiloquio. Appesantiscono lo scontro quei vocaboli dal significato arduo, che ingarbugliano maggiormente la situazione. Giunge l’incomprensione. […]

CASA D’AUTORE

2016-12-05T15:53:51+01:00ZRAlt! n. 13 - Estate 2016|

Casa d’Autore vuole offrire uno spazio di serenità e di riflessione, un nido per il pensiero e il cuore: tutti gli artisti o gli scienziati che vorranno usufruirne, potranno farlo, ospitati gratuitamente in cambio di un dono (una poesia, un racconto, un dipinto, una pagina delle loro ricerche) che sarà poi conservato nella Casa

di Massimo Pamio

Una casa è un luogo di approdo, dove l’uomo può esercitare un dominio privato, personale, libero da condizionamenti, in cui può rivelarsi a se stesso, come ai propri sogni.
Casa d’Autore è un progetto cullato e accarezzato per lunghi anni, dovuto all’innamoramento per un paesaggio ancora non sfregiato dalla mano dell’uomo, paesaggio fedele al respiro medioevale, al soffiare libero del vento fra le fronde, al fluire possente delle nitide […]

EDITORIALE

2016-12-07T07:09:40+01:00ZRAlt! n. 12 - Primavera 2016|

Con questo dodicesimo numero di ZRAlt! si può ben spegnere la candelina del terzo anno compiuto dopo il suo esordio sul web nell’estate del 2013. Tre anni, per una rivista germogliata come un fiore selvatico “da e nelle” macerie aquilane – ma con il suo sensore della ZRA, ovvero Zona Rossa Alt!, orientato prevalentemente sulle rovine (etiche e delle ingiustizie sociali, innanzitutto) italiane, europee ed extraeuropee – non sembrano pochi. Né tanto meno l’altra faccia delle sua medaglia (la creatività controbilanciante le immancabili sciagure quotidiane), non ha preso la noiosa patina del déjà vu, déjà pensé grazie agli originali contributi testuali e multimediali sino a qui pubblicati. […]

NELLA CITTÀ DEL FERRO DI PIOMBINO LA CLASSE OPERAIA NON VA IN PARADISO

2016-08-23T17:46:47+01:00ZRAlt! n. 12 - Primavera 2016|

La classe operaia di Mordini (e Avallone) non solo non va in paradiso ma nemmeno all’isola d’Elba 

di Pino Bertelli

Il film di Stefano Mordini, Acciaio, è tratto dal libretto fortunato (in copie vendute e premi conseguenti) di Silvia Avallone… […]

SCRIVERE LA SCRITTURA

2016-08-23T17:46:48+01:00ZRAlt! n. 12 - Primavera 2016|

Sembra che il proliferare della scrittura o meglio delle scritture abbia reso l’opera letteraria sempre più improbabile e anacronistica 

di Francesco Correggia

Da molto tempo ho il piacere di scrivere. La mia non è certo una scrittura letteraria ma un modo per sopravvivere, per prendere tempo, per sperare. I miei scritti ormai sono una costante nel mio lavoro da pittore. Nel 1998 avevo in mente di scrivere un inventario sulle parole di fine millennio. […]

TEATRO, ARTE E LINGUAGGI ARTISTICI: MEZZI RESILIENTI PER LA PROMOZIONDI UNA NUOVA GESTALT DELL’UOMO ECOLOGICO

2016-08-23T17:46:48+01:00ZRAlt! n. 12 - Primavera 2016|

Tutto il lavoro laboratoriale che abbiamo svolto negli ultimi venti anni in Italia e all’estero, persegue l’obiettivo di facilitare la comunicazione e la comprensione come base per la promozione della salvaguardia dei diritti umani, della giustizia, dell’uguaglianza e della libertà, beni comuni irrinunciabili per una vita dignitosa

di Cam Lecce e Jörg Christoph Grünert

Janana Summer Encounter, Broumana, Libano, settembre 2006

Osama aveva 17 anni ed era seduto di fronte a noi, nel circle time che Moataz[i] aveva organizzato, […]

HABITAT: UN FILM IN BIANCO, NERO E GRIGIO DA L’AQUILA TERREMOTATA

2016-08-23T18:14:21+01:00ZRAlt! n. 12 - Primavera 2016|

Questo è un film che ti obbliga a confrontarti con il vuoto – e credo che ci sia riuscito non bene, benissimo 

di Marco Giacosa / Marcello Gallucci / Maria Campanaro – Claudia De Carlo

SU HABITAT

di Marco Giacosa

Ho visto Habitat – Note personali al Torino Film Festival del 2014, non conoscevo Emiliano Dante, era uno spettacolo delle 14 e finii in sala quasi per caso, incuriosito dal titolo e dalle poche righe con cui sul programma veniva raccontato il film; e subito me ne innamorai. […]

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