PER UN’ “EST-ETICA” DELLA CATASTROFE *
L’auspicata Avanguardia torni ad esser calda o quanto meno tiepida. Inoltre sia capace di emozionare restituendoci almeno un pizzico della sublimità annichilita. Solo in tal modo, a nostro parere, una più pertinente “est-etica” avrà modo di affermarsi
di Antonio Gasbarrini
Estetica ed etica, da riformulare concettualmente con “est-etica” in una società cinica, irriconoscibile e complessa come l’attuale – con un trattino che non divide ma cerca di legare indissolubilmente le due facce della stessa medaglia – devono continuare ad attingere una loro perdurante legittimazione al “bello e buono” (kalòs kài agathós) d’ascendenza greco-platonica.
Un “bello e buono” trasmutati ora in cancerogeni “brutto e cattivo”,