“Canto 6409” è uno di quei film che nessun cineasta avrebbe mai voluto fare, compreso chi scrive.
Rimane il fatto che il 7 Aprile 2009 – il giorno successivo al devastante sisma aquilano – ero sul campo. Inizialmente non c’era da parte mia la benché minima idea di pensare a un film, o, comunque, di fare qualcosa di importante.
Ero lì come inviato “speciale” di una agenzia di stampa connessa con gli abruzzesi/italiani nel mondo che mi chiedeva di raccontare quella tragedia in maniera diversa da come, sin dal primo momento, si stava narrando sui media, televisivi in particolare.
Gli aspetti relativi alla mia attività artistica, scientifica e didattica gravitano direttamente o indirettamente intorno alla stessa costante preoccupazione tesa a decifrare e mettere in pratica i principi governanti la problematica delle proporzioni armoniche.
Un’esperienza di turismo virtuale che assottiglia sempre più il margine che separa la realtà dalla fantasia. Il “gaudium magnum” di fronte a questa nuova realtà virtuale consiste nella lucida consapevolezza di sé di saper governare in modo sapiente la nave nel mare in burrasca del web affrontando, come da manuale, le onde di poppa, senza finire in gorghi abissali o verso le secche dove la mente ristagna passiva nel tempo.
Nel contestualizzare un progetto come OFF SITE ART non si può non fare riferimento a quella che Bauman chiama società liquida, la società contemporanea (Bauman, 2000). In tale contesto è venuta meno la preesistente barriera tra cultura e leisure, tra “alto” e “basso”, tra originale e copia, tra museo e spazio commerciale, tra educazione e intrattenimento.
Fase matura e superamento del saggio del filosofo tedesco Walter Benjamin, (altro…)
La conservazione di un bene culturale o artistico ha bisogno che gli uomini rispettino la materia utilizzata per rappresentare un pensiero; perché è proprio in essa (materia) che si conserva anche il tipo di messaggio tramandato, il quale passa alle generazioni future. (altro…)
Cosa sia un libro gutenberghiano lo sanno anche i bambini. Nativi digitali, anche se sono ancora in età prescolare, hanno familiarità persino con gli immateriali e-book visibili sugli appositi lettori o su un tablet. Dei ponderosi codici miniati, con le pagine in cartapecora realizzati quasi sempre a più mani dal Maestro calligrafo e dall’artista miniaturista (un bell’esempio in tal senso è il Chronicon Casauriense del XII sec, ad opera dei monaci Johannes Berardi e Magister Rusticus), ovviamente nulla. (altro…)
SU HABITAT
di Marco Giacosa
Ho visto Habitat – Note personali al Torino Film Festival del 2014, non conoscevo Emiliano Dante, era uno spettacolo delle 14 e finii in sala quasi per caso, incuriosito dal titolo e dalle poche righe con cui sul programma veniva raccontato il film; e subito me ne innamorai. (altro…)
Nel 2014 un gruppo di 26 ricercatori presso la Technische Universität di Berlino intraprese una ricerca sul campo nei territori colpiti dal terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009.
I ricercatori erano esperti in vari settori nel campo dell’architettura, del design urbano, dell’ingegneria civile, della sociologia, delle relazioni internazionali, dell’amministrazione e pianificazione urbana e regionale, delle scienze ambientali. (altro…)
I lettera datata L’Aquila, 14-15 maggio 2015
Merlino all’artista (altro…)