Per alcune persone, quell’antipatia istintiva verso il numero 13, è una vera e propria fobia: si chiama “triscaidecafobia” la paura di quel “numeraccio”, la stessa che (soprattutto nei paesi anglosassoni) impedisce di inserire il tredicesimo piano nei palazzi o la tredicesima fila dei posti in aereo.
Per gli appassionati di “numeri pitagorici” o “cabalistici” che dir si voglia, il numero 13 è associabile sia alla fortuna che al suo contrario. Ovviamente ZRAlt! opta per la prima soluzione. Né tanto meno i componenti della sua redazione, nel festeggiare l’avvio del suo quarto compleanno con tanto di cin! cin!, si sono sognati di dribblarlo.
Di ben altre paure, purtroppo, devono continuare a nutrirsi le sue pagine multimediali, tali e tante sono le disgrazie naturali (catastrofi) e antropiche (guerre su tutte) che continuano ad abbattersi sulle teste di milioni e milioni di esseri umani in continua fuga da un continente all’altro di questo straziato e straziante globo terraqueo. (altro…)
a Vanda Spoto
verrà l’amore e avrà i tuoi occhi…
questo libro è per te Vanda, e per le donne di Napoli
che mi hanno insegnato ad amare senza (altro…)
Nell’apocalittico giorno di Ognissanti del 1755 un terremoto classificato al IX grado della scala Richter, (altro…)
1. Hampstead, Stato di New York, venerdì 21 aprile 2017 ore 2,15
(Adam Letzte compie i sei anni di vita)
In quei giorni gli uomini cercheranno la morte e non la troveranno;
brameranno morire, ma la morte fuggirà da loro.
(Apocalisse 9,6)
Gli uomini antichi mi aspettano. Le loro voci mi chiamano, mi dicono che è il momento di andare lontano nella nave dentro l’acqua. Mi aspettano giù in strada, chiusi nella loro macchina nera. Respirano a fatica fuori dall’acqua. Mi hanno cercato a lungo in tutte le case del mondo. Una notte hanno sentito la musica nella mia testa e sono arrivati. (altro…)
The Floating Pears: prima di addentrarci negli opinabili meandri della critica d’arte, tracciamone un identikit quantitativo dei suoi tanti record. Visitatori: 1,5 milioni ca.; durata dell’evento: 16 giorni, con una media giornaliera di circa 100.000; 15 milioni gli euro spesi dall’artista (vale a dire 30 miliardi delle vecchie lire) per il suo allestimento; infine, circa quaranta gli anni intercorsi tra il progetto elaborato da Christo insieme alla compagna Jeanne-Claude (scomparsa nel 2009) e la sua “posa in opera” sul Lago d’Iseo. (altro…)
«C’è ancora qualcuno vivo all’Aquila». È il testo, nella sua sconvolgente drammaticità, del primo “cinguettio” lanciato appena qualche minuto dopo la scossa delle 3.32 che, la notte del 6 aprile del 2009, ha sconvolto L’Aquila. Nell’era della comunicazione, appare scontato che Twitter abbia battuto sul tempo tutti gli altri mezzi d’informazione dando, per primo, la notizia di un terremoto che, fin da subito, è apparso come un big one. (altro…)
L’odore del mare, ad un tratto, mi è entrato nelle narici, l’ho sentito distintamente, anche se non lo vedevo. Lo intuisci, il mare, non soltanto perché lo sai. Lo intuisci dalle caratteristiche di alcune persiane, dalle case basse e colorate, dalle biciclette, dai pantaloncini e dalle ciabatte, dal modo di vestire delle persone, quelle che hanno il costume “sotto”, il mollettone in testa e (altro…)
Parlando, quasi tutti e quasi sempre, non si pone attenzione alle parole utilizzate, al loro significato: la vita scinde dalla poesia del quotidiano; l’oblio del senso.
Non capendo la loro singola importanza, oltre a quella del significante, la comunicazione è resa inefficace. Cosi, non per delle idee, arrivano le discolpe, i litigi sulla potestà della ragione, il turpiloquio. Appesantiscono lo scontro quei vocaboli dal significato arduo, che ingarbugliano maggiormente la situazione. Giunge l’incomprensione. (altro…)
Una casa è un luogo di approdo, dove l’uomo può esercitare un dominio privato, personale, libero da condizionamenti, in cui può rivelarsi a se stesso, come ai propri sogni.
Casa d’Autore è un progetto cullato e accarezzato per lunghi anni, dovuto all’innamoramento per un paesaggio ancora non sfregiato dalla mano dell’uomo, paesaggio fedele al respiro medioevale, al soffiare libero del vento fra le fronde, al fluire possente delle nitide acque del fiume, all’intenso favoloso sprigionarsi del profumo di mandorle, al pullulare notturno di stelle che trapuntano il firmamento, un paesaggio orgoglioso di esprimere tutta la sua suggestione (altro…)